Una nuova avventura: la bottega di Ildegarda.

In realtà questa decisione è frutto di un lungo percorso personale, dell’incontro e della gestione di una patologia oncologica, della scoperta dello stretto legame tra alimentazione e salute e di tanti interessi e passioni nate in giovane età e poi coltivate, tra alti e bassi, nel corso di tutta una vita. Alcuni favorevoli eventi recenti, il sostegno della famiglia e di alcuni amici mi hanno fatto prendere la grande decisione ed è così che, un sogno nel cassetto è diventato realtà.
Hildegard Von Bingen non ha bisogno di presentazioni, ma centra molto con questa scelta così radicale, rigorosa e impegnativa e qualche accenno si rende indispensabile. Sono trascorsi almeno dieci anni dalla prima volta che ho letto il suo nome e la sua storia su un testo che trattava di mistica medievale e di monachesimo, un’altra delle mie fissazioni! Da allora la badessa di Bingen entra ed esce dalla mia vita periodicamente e con insistenza, mai casualmente.
L’ultimo e più recente incontro ravvicinato è stato la scorsa estate, in occasione di un corso di erboristeria tradizionale tenutosi a Vallombrosa. Due docenti straordinari hanno guidato il nostro gruppo di allievi e appassionati di piante per una settimana con grande competenza: Paolo Luzzi, responsabile dell’orto botanico di Firenze, e Simone Iozzi, illustre erborista di fama internazionale. Un’intera mattinata è stata dedicata alla figura di Ildegarda, ai suoi insegnamenti e alla sua visione.
Quando ho preso la decisione di iniziare quest’avventura, non ho avuto dubbi, avrei dedicato a Lei il progetto e a Lei mi sarei ispirata per la filosofia e le linee guida: la discretio, la subtilitas e la viriditas. La scelta del logo segue le stesse vie ispiratrici: “il labirinto”. Un simbolo che attraversa la storia, dall’antichità ai giorni nostri, un archetipo. Nel medioevo rappresenta “ la via di un pellegrinaggio”, la ricerca interiore, una sfida o più semplicemente il coraggio di provarsi, di mettersi in gioco e vivere esperienze nuove. La ricerca, quindi, è già di per sé la soluzione.

 Viriditas naturae

Lo riconosco, scegliendo Ildegarda ho puntato in alto, il progetto è ambizioso, sento tutta la responsabilità di questo impegno e della sfida che racchiude. Tanto davvero per una piccola bottega che ospiterà e proporrà solo cibi autentici, genuini, e solo da selezionate piccole aziende sul nostro territorio che praticano rigorose scelte etiche, biologiche ed eco-sostenibili. Nessun compromesso quindi: selezioniamo i prodotti incontrando i produttori, spesso piccole realtà, che intendiamo così sostenere e valorizzare. La scelta e la ricerca di un cibo di assoluta qualità ci hanno portato esclusivamente sulla via del biologico, del biodinamico, della garanzia partecipata, delle colture sinergiche e bioattive, oltre il biologico e in quest’ambito abbiamo incontrato progetti davvero straordinari, che danno grande valore a chi studia, coltiva e perpetua i preziosi semi e i cibi antichi.
Al nostro fianco e nostra guida saranno alcune associazioni, case editrici , Movimenti, Reti e Gruppi di Cittadini tante realtà che da tempo portano avanti e promuovono la “cultura del cibo sano e autentico”. Ovviamente in prima fila: l’associazione dei grani antichi di Montespertoli e l’associazione SPIGA, “A tavola con cura”, “La grande via” e “la lega vita e salute” solo per citare i fondamentali. Riscopriremo insieme i cibi antichi e dimenticati, i cereali integrali, non raffinati e le ricette della vera cucina mediterranea. Insieme proporremo anche piccoli laboratori, libri ed esperienze per scoprire che il cambiamento è possibile e che è semplice e applicabile nella nostra quotidianità per tutti.

“I vostri alimenti siano i vostri farmaci” (460-377 a.C.)

Ippocrate
L'Alimentazione è il miglior mezzo di prevenzione, il fondamento su cui l'individuo, fin dalla più tenera età dovrebbe costruire la propria salute come forza vitale e capacità di resistere alle difficoltà sia fisiche che psichiche. Ildegarda, un po’ di tempo dopo Ippocrate, ci evidenzia alcune semplici regole alimentari, valide oggi come 800 anni fa: - Cucinare gli alimenti con erbe aromatiche e spezie per renderli più digeribili. - Preferire i cibi di stagione - Consumare prodotti locali, più freschi di quelli che vengono da lontano. - Considerare la genuinità dei cibi dal modo in cui vengono coltivati (o allevati).
L’impegno è qualità, etica, tracciabilità e sostenibilità. Come non citare “la cura della casa comune” cui tutti noi siamo chiamati: rigenerare consapevolezza intorno ad un patrimonio prezioso, fatto di relazioni virtuose fra l’uomo e il suo ambiente, fra comunità e territorio. Rigenerare quell’armonia e quell’equilibrio in cui risiede il nostro senso più profondo di stare al mondo e che ci chiede di tentare nuove vie: nel modo di fare impresa, nel rapporto fra città e campagna, nel nostro ruolo di consumatori, ma anche di cittadini.
Considero un onore e un privilegio poter dedicare tutte le mie energie a questo progetto e davvero ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, sostenuto e reso possibile questa scelta e questo cambiamento. Percorrendo questa strada ho scoperto e raccolto il sostegno di tante persone, e questo m'incoraggia a proseguire con determinazione in questo cammino e a dedicargli tutte le energie presenti e future. Ancora di più oggi credo che siamo sulla strada giusta e in buona compagnia.